Italia - Carcere di Frosinone: un detenuto minaccia agenti e spara contro 3 compagni di cella

Un carcerato napoletano di 28 anni, detenuto nella sezione di Alta Sicurezza per fatti di camorra, ha deciso di vendicarsi di uno sgarro ricevuto. Allarme "carceri allo sbando"

Redazione 20/09/2021 13:23

 
Al carcere di Frosinone un detenuto per camorra, per vendicarsi di uno sgarro ricevuto, questa mattina ha minacciato un agente penitenziario puntandogli addosso l’arma e poi ha sparato contro 3 compagni di cella.
 
L’accaduto
Un detenuto al carcere di Frosinone, questa mattina ha minacciato degli agenti di polizia penitenziaria con una pistola, poi ha sparato tre compagni di cella prima di arrendersi. L’uomo, un napoletano in carcere per fatti legati alla camorra, è ospitato nel circuito Alta Sicurezza, poiché era stato minacciato e picchiato nei giorni scorsi da altri compagni di cella. Presumibilmente, il soggetto, per vendicarsi di questo episodio ha prima minacciato un poliziotto penitenziario con una pistola e poi ha sparato tre colpi verso le celle dove erano rinchiusi i detenuti che lo avevano malmenato e minacciato.
A diffondere la notizia è stato il Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria SAPPE, che parla di “carceri allo sbando” e sollecita interventi urgenti da parte del Ministro della Giustizia Marta Cartabia.
 
È mistero sul possesso della pistola e dello smartphone in cella
Riguardo all’episodio, Donato Capece, segretario generale del SAPPE ha dichiarato: “quel che è successo è incredibile e allucinante”. Dalle prime ricostruzioni, il carcerato napoletano di 28 anni, ristretto in Alta Sicurezza per reati connessi alla camorra, una volta autorizzato ad uscire dalla cella per fare la doccia ha puntato una pistola in faccia al poliziotto penitenziario e si è fatto consegnare le chiavi delle altre celle altrimenti “lo avrebbe ammazzato “. La pistola era detenuta illegalmente e non si sa come sia arrivata nell’istituto penitenziario e chi l’abbia procurata al detenuto. 
Successivamente l’uomo ha raggiunto le celle di altri carcerati che nei giorni scorsi lo avevano minacciato e picchiato, e, dopo avere tentato inutilmente di aprirle, ha sparato all’interno dei cancelli tre colpi di pistola, senza ferire nessuno.
Dopo aver commesso il fatto, il detenuto che possedeva illegalmente non solo la pistola ma anche un telefono cellulare, ha chiamato il suo avvocato che lo ha convinto a consegnare la pistola al personale di Polizia Penitenziaria prontamente accorso. L’arma è stata consegnata, ma per evitare di far rintracciare eventuali complici, l’uomo ha anche ingoiato la sim card dello smartphone. 
 
L’allarme degli agenti penitenziari: "Carceri allo sbando, Cartabia intervenga"
“Le carceri sono allo sbando. Se fossero state ascoltate le continue denunce del SAPPE, probabilmente tutti gli eventi critici denunciati e questa stessa evasione non sarebbe avvenuta “, ha concluso Capece. Il sindacato della polizia penitenziaria ha chiesto al Ministro della Giustizia Marta Cartabia di adottare urgenti provvedimenti “per trovare soluzioni sulle criticità del carcere dal punto di vista del Corpo di Polizia Penitenziaria, soprattutto rispetto all’esigenza di sospendere la vigilanza dinamica ed il regime detentivo aperto che sono stati la causa principale della crescita esponenziale degli eventi critici in carcere”. Non solo, ma il sindacato ha aggiunto e concluso: “si auspica di potere incontrare a breve la Guardasigilli per sollecitare le dovute tutele ai poliziotti al fine di contrastare le aggressioni, le colluttazioni e i ferimenti che si verificano tante, troppe, volte all’interno dei penitenziari”.
 

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