Italia - Canada, i corpi di 215 bambini scoperti all'interno di una scuola cattolica. Le parole del Papa

La scoperta dei corpi di 215 bambini in una fossa comune di una scuola cattolica sta scuotendo le fondamenta della chiesa

Fonte: Pixabay

Redazione 07/06/2021 10:48

Papa Francesco ha parlato ieri del ritrovamento dei resti di 215 bambini in una fossa comune di una scuola cattolica in Canada. Una scoperte a che addolora e che porta alla luce una posizione “scomoda” per la chiesa che si ritrova a dover fronteggiare l’ennesimo scandalo. Il pontefice da parte sua ha chiesto la collaborazione di tutti per fare luce sull’accaduto e cercare di allontanare la chiesa da quelli che sono stati gli errori del passato.
Durante l’Angelus, il Papa ha parlato a tutti i cristiani del mondo, soprattutto quelli in Canada, che in questo momento sono scossi e spaventati da quanto accaduto; ha fatto appello all’unità e al dialogo, nel tentativo di poter camminare insieme verso un futuro che non sia costretto a ripetere gli errori del passato.
E nell’omelia non è mancato nemmeno il riferimento al riconoscimento dei diritti e dei valori culturali di tutte le persone del mondo, cattolici o meno; affidando alla preghiera e alla meditazione il compito di lenire il dolore delle persone che subiscono discriminazione di qualsiasi natura.
La Kamloops Indian Residential School e le violenze subite dalle comunità indigene
Le parole del Papa arrivano in un momento complicato per la chiesa, soprattutto per il fatto che l’ondata di sdegno partita dal Canada sta rapidamente dilagando in tutto il mondo. La Kamloops Indian Residential School, nella provincia della Columbia Britannica, è stato un collegio rimasto attivo dal 1890 fino al 1969; il ritrovamento dei 215 corpi ha scoperchiato un vero e proprio vaso di Pandora che sta facendo tremare la chiesa e le sue istituzioni.
Intanto gli abitanti del posto chiedono giustizia e verità su quanto accaduto in quegli anni e sul perché le istituzioni abbiano compiuto e poi taciuto un tale misfatto nei confronti di ragazzini innocenti. E chiedono anche alla chiesa di assumersi le proprie responsabilità per i decenni di abusi messi in atto nei collegi nei confronti delle comunità indigene e dei loro figli, cresciuti “in cattività” per cancellare le loro radici storiche e culturali nel tentativo di avvicinarli ai precetti della Santa Madre Chiesa.
 
E le famiglie di quei bambini minacciano di ricorrere per vie legali, soprattutto per vedere riconosciute le colpe della chiesa su quegli abusi che potrebbero aver riguardato gli oltre 150mila bambini e adolescenti iscritti nelle scuole cattoliche canadesi. Da parte sua il Papa ha convocato un consiglio d’emergenza per discutere con i cardinali canadesi dell’accaduto e cercare di arrivare alla verità il prima possibile
 

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