A Misano Adriatico (Rimini) è stato arrestato dai carabinieri un 49enne ucraino, Serhii Kuznietsov, sospettato di aver partecipato al sabotaggio che coinvolse nel settembre 2022 il Nord Stream. Risale al 18 agosto il mandato di arresto europeo emesso dalla Procura federale tedesca e dal giudice istruttore della Corte federale di giustizia tedesca. Sono stati gli investigatori della Digos a scoprire che l’uomo faceva parte del gruppo che ha piazzato gli esplosivi sui gasdotti Nord Stream 1 e 2, vicino a Bornholm nel Mar Baltico. Le esplosioni furono causa di gravi danni e della rapida escalation nel conflitto tra Russia e Ucraina. La procura di Genova ha delegato la Digos di acquisire informazioni sull’uomo sospettato per verificare se possa essere in qualche modo collegato all’attacco alla petroliera battente bandiera di Malta, colpita la notte del 14 febbraio da una doppia esplosione provocata da due ordigni magnetici posizionati mentre la nave era fuori dal porto, ancorata ad una boa esterna per scaricare il carico. Le indagini si occuperanno ora di verificare le similitudini e sospetti tra il modus operandi usato sul Nord Stream e l’attacco in Italia. L’attentato alla petroliera maltese Seajewel di febbraio provocato da due ordigni esplosivi a largo di Savona sembrerebbe essere stato effettuato da filoucraini, visto che la nave era ritenuta parte della “flotta fantasma” russa. Per la prima volta è stato fermato uno dei presunti sabotatori dell’infrastruttura gestita da Gazprom dopo che un anno fa l’indiziato numero uno riuscì a sfuggire alla polizia polacca, che aveva provato ad arrestarlo con un irruzione programmata nel suo appartamento alla periferia di Varsavia. Ora sarà possibile concentrarsi e investigare sulla verità che si trova dietro la vicenda.