Italia - Afghanistan, 35 morti dopo le proteste. Sempre più critica la situazione nel paese

Critica la situazione in tutto l'Afghanistan con manifestazioni di proteste sedate con la violenza

Fonte: orlir.org

Redazione 19/08/2021 14:02

Provincia afghana di Nangarhar, le persone sono scese in strada con le vecchie bandiere dell’Afghanistan; senza pensarci due volte i talebani hanno aperto il fuoco e ucciso 35 persone disarmate. Così le voci della protesta montano in tutto il mondo e l’indignazione collettiva ha la meglio, soprattutto per il fatto che, secondo il nuovo governo, l’insediamento sarebbe stato pacifico.
 
Spari anche a Kabul, nei pressi dell'aeroporto, dove i Talebani hanno provato a disperdere la folla accalcata nel tentativo di salire su un aereo per fuggire dal paese. Secondo la Cnn, sono ancora in corso combattimenti nell’area antistante l’aeroporto e ci sarebbero diversi feriti tra i civili che starebbero tentando la fuga.
Le proteste in tutto l’Afghanistan
Così i talebani stanno affrontando le prime manifestazioni: aprendo il fuoco sulla gente disarmata. Tutti i giornali del mondo hanno gli occhi puntati sull’Afghanistan e le proteste quasi sempre vengono sedate con il pallottole.
 
A fare le spese del nuovo governo è anche la statua di Abdul Ali Mazari, un leader sciita che si ribellò e combattè contro i Talebani durante la guerra civile negli anni Novanta. Gli occupanti hanno ben pensato di distruggere la statua con la dinamite, come per mostrare al pese che anche i simboli possono essere distrutti. Ma, appunto, la statua non è altro che un simbolo e la voce di Mazari resiste ancora nelle proteste che stanno scoppiando su tutto il territorio.
 
Qualcuno parla di un confronto tra i talebani con la popolazione e con gli ex governanti. Altri parlano solo di terrore e violenza e la situazione è tesa, al punto che le persone chiedono l’aiuto dell’occidente che, però, non sembra avere nessuna intenzione di intervenire.
 
Anche il Presidente Joe Biden è stato chiaro, l’America non interferirà con la nuova situazione politica in Afghanistan e non verranno inviate altre truppe. Il mondo non può che prepararsi a una nuova crisi umanitaria.
 

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