Italia - A Parma sequestrate ventuno opere false attribuite a Salvador Dalì

Tra i circa duecento disegni, ceramiche e oggetti di design esposti in una mostra dedicata al maestro del Surrealismo, sono state registrate diverse anomalie sull’autenticità dei lavori

Monica Martini 02/10/2025 10:22

È scattato il sequestro da parte dei carabinieri del Nucleo Tutela Patrimonio Culturale di Roma per ventuno opere attribuite a Salvador Dalí esposte in una mostra a Parma dedicata alla figura del marchese di Púbol e al suo rapporto con la letteratura, in particolare la Divina Commedia. Tra i circa duecento arazzi, incisioni, disegni, ceramiche, arazzi e oggetti di design del maestro del Surrealismo esposti, un’opera su dieci è risultata falsa. A lanciare un primo allarme era stata la Fundación Gala - Salvador Dalí, custode ufficiale dell’eredità dell’artista, che aveva fatto nascere il sospetto che dietro la mostra si nascondesse una sofisticata operazione di contraffazione nel momento in cui ha segnalato gravi incongruenze sull’autenticità dei lavori. A seguire, le forze dell’ordine, coordinate dal procuratore aggiunto Giovanni Conzo, verificando alcune anomalie nelle opere esposte già presso un altro noto Museo di Roma, hanno confermato la contraffazione. Navigare srl, società organizzatrice della mostra, si è dichiarata in una nota “pronta ad offrire piena collaborazione alle forze dell’ordine per la verifica di autenticità delle 21 opere oggetto del sequestro. La stessa Navigare srl, società che opera da anni nel settore dell’arte, è disponibile a collaborare fornendo al Nucleo TPC dei Carabinieri, la documentazione richiesta per le indagini nonché ogni oltre elemento utile”. Inoltre è stato pure comunicato che “Navigare srl è spiacente di comunicare che, per motivi indipendenti dalla propria volontà, la mostra fotografica dedicata a Frida Kahlo ‘Attraverso i miei occhi: Frida Kahlo e la costruzione del mito’, non potrà svolgersi nelle date precedentemente annunciate. L'evento sarà posticipato. La rassegna su Dalì a Palazzo Tarasconi a Parma invece non è chiusa, va avanti come previsto. Sono state sequestrate 21 opere su un totale di 120, ma le altre rimangono esposte. Noi non siamo minimamente chiamati in causa, e anzi ci faremo valere nelle sedi competenti. Da quanto abbiamo capito il problema nasce da un collezionista privato che era già attenzionato, ma noi non lo sapevamo ovviamente. Ci stiamo tutelando contro il prestatore”. L’operazione portata avanti dai carabinieri mette in luce ancora una volta un mercato dell’arte che sempre più spesso si rivela esposto alle truffe e rischia di far perdere la fiducia degli appassionati, i collezionisti e le istituzioni culturali nei confronti dell’intero settore.

Notizie interessanti:

Vedi altro