Italia - Vaccino Pfizer: il richiamo a tre mesi garantisce copertura immunologica tripla

La seconda dose del vaccino Pfizer/BioNtech potrà essere somministrata anche dopo 12 settimane dalla prima. Secondo una ricerca scientifica vi sarebbe una risposta immunologica tripla soprattutto negli anziani.

Redazione 18/05/2021 15:56

Sulla somministrazione della seconda dose del vaccino Pfizer-BioNtech vi sarà un ulteriore prolungamento pari a circa tre mesi, ossia 12 settimane. Tempi molto più lunghi, quindi, rispetto agli attuali 21 giorni che intercorrono tra una dose e l’altra; ad affermarlo sono fonti autorevoli del Governo, che fanno sapere come le nuove linee guida si basano su nuovi studi e ricerche scientifiche, in via di pubblicazione su un’importante e autorevole rivista scientifica. Queste ricerche, infatti, hanno individuato una maggiore e migliore risposta da parte del sistema immunitario dopo tre mesi dalla prima dose, soprattutto per quanto riguarda le persone più anziane.
 
Richiamo dopo tre mesi per la seconda dose
L'Agenzia Europea del farmaco (Ema) ha, quindi, esteso il periodo di somministrazione e di conservazione della fiala di vaccino Pfizer/BioNtech: questa può essere mantenuta in frigorifero, correttamente chiusa, a una temperatura tra i 2 e gli 8° fino addirittura un mese, circa 31 giorni. Questi dati sono stati presentati dalla stessa casa farmaceutica, che in questo periodo ha sottoposto il vaccino a ulteriori studi e ricerche per valutarne la resistenza in un maggiore lasso di tempo. Ovviamente, tutte le modifiche saranno disponibili pubblicamente e le informazioni presenti sul prodotto verranno aggiornate in base ai nuovi dati disponibili.
 
In una nota riportata dall’Ema si legge: “Una maggiore flessibilità nella conservazione e nella manipolazione del vaccino avrà un impatto significativo sulla pianificazione e la logistica”. E continua: “L’Ema è in dialogo con le case farmaceutiche produttrici dei vaccini Covid-19 sui miglioramenti che le aziende stanno mettendo a punto per la produzione e la distribuzione di questi farmaci in Europa”.
 

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