Italia - Un dispositivo trova le tracce del Covid "annusando" l'odore del corpo

L'idea di un'azienda inglese: un'impronta digitale olfattiva da installare nei locali al chiuso sarebbe in grado di testare real time campioni d'aria

Redazione 15/06/2021 12:41

Un nuovo dispositivo è in grado di rilevare il coronavirus nei locali al chiuso semplicemente “fiutando” l’odore del corpo. A crearlo sono stati i ricercatori di un’azienda inglese, Roboscientific, che negli ultimi mesi ha concentrato le sue energie sulle tecnologie di screening e di monitoraggio Covid
 
Come funziona lo strumento "annusa aria"
L’ambizione dei ricercatori è far installare il dispositivo all’interno dei locali e nelle case, con l’obiettivo di rilevare real time le tracce del virus e stringere il cerchio quindi intorno ai soggetti positivi a Sars-Cov-2. 
In pratica, chi è affetto da Covid può avere cambiamenti metabolici che alterano l’odore del corpo. Ecco quindi come interviene il Room Monitor del dispositivo inglese: riesce a testare campioni d’aria a intervalli regolari di 15 o 30 minuti, e ad “annusare” la stanza tramite i VOC, cioè i composti organici volatili emessi dagli individui, riconoscendo quelli associati alla malattia. 
 
Si tratta di una sorta di impronta digitale olfattiva che si trova anche nei pazienti asintomatici. Lo strumento di Roboscientific promette quindi di identificare i nuovi positivi al virus anche in assenza delle indicazioni delle Asl e dei medici di base. Una volta rilevate le tracce di coronavirus, avvisa gli abitanti della casa o del locale tramite un messaggio (sms o via Wi-Fi) in modo da poter effettuare lo screening in modo veloce. 
 
Il breath test
Operazione che potrebbe avvenire nel giro di pochi minuti grazie al breath test, ideato sempre da Roboscientific, metodo più efficace dei tamponi che consente di rilevare la positività soffiando semplicemente all’interno di un dispositivo. 
Al momento il dispositivo “annusa aria” è stato sottoposto ai test dei ricercatori dalla Scuola di Igiene e malattie tropicali di Londra e dell’Università di Durham mostrando risultati promettenti. In un futuro non troppo lontano, la speranza è che potrebbe rivelarsi una metodologia veloce ed efficace per il tracciamento dei positivi. 

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