Le urne rimarranno aperte in tutta Italia fino alle 15 per la seconda giornata di voto sui cinque quesiti referendari su lavoro e cittadinanza. L’affluenza dei votanti, riportata sul sito del Ministero dell’Interno alle 23 di ieri, domenica 8 giugno, era del 22,7%; un dato che risulta in linea con l’ultima tornata referendaria del 2009 sulla legge elettorale, per la quale si votò anche in quel caso su due giorni e il quorum non venne raggiunto.
Contemporaneamente rimane la possibilità di votare per i ballottaggi nei tredici Comuni sopra i 15mila abitanti, tra cui Taranto e Matera, e nei sette Comuni in Sardegna al primo turno, tra cui Nuoro. L’affluenza per queste elezioni a fine serata era complessivamente di circa il 35,9%, registrando un calo rispetto al primo turno, quando era andato a votare il 45,82% di elettori. L’ultimo referendum che ha raggiunto il quorum è stato quello contro la privatizzazione dell’acqua del 2011, che aveva ottenuto una percentuale di partecipazione del 41%.
Ai seggi si sono recati tutti i leader che si pongono a sostegno dei quesiti; non è mancata la presenta di Giorgia Meloni, che però già negli scorsi giorni aveva annunciato la sua intenzione di non voler ritirare le schede. A votare è andato anche il presidente della Repubblica Sergio Mattarella nel suo seggio di Palermo.
Già alle 12, durante la prima rilevazione sulla partecipazione alle urne per il fronte referendario, con un dato di appena il 7,4%, lontano dalla soglia del 10% che storicamente assicura il raggiungimento del quorum, si è compreso quale fosse l’andazzo del comportamento degli italiani. Il forte silenzio elettorale non ha fatto che alimentare polemiche da parte del Comitato promotore dei referendum, anche per il fatto che alcuni presidenti di seggio pare abbiano chiesto preventivamente agli elettori se volessero ritirare o meno tutte e cinque le schede. I vari appelli, come quelli di Elly Schlein, Giuseppe Conte, Nicola Fratoianni, Angelo Bonelli e Riccardo Magi, rilanciati soprattutto attraverso le piattaforme social per andare a votare prima delle 11 cercando di creare una sorta di effetto di trascinamento, non hanno portato effetti concreti.
Alcune disfunzioni sono state registrate a Roma a Trastevere, in via dei Genovesi, dove non era possibile raggiungere i seggi al primo piano con l’ascensore, rendendo impossibile l’accesso agli anziani e ai disabili. Un problema che è stato risolto con un allestimento al piano terra nel momento esatto nel quale una giornalista della Rai ha chiamato le telecamere per riportare davanti a tutta l’Italia il disservizio. Nell’isola di Giannutri, in Toscana, dove non sono presenti seggi e dove il traghetto per il Giglio è previsto solo il giovedì, il sindaco Armando Schiaffino ha programmato un trasporto per l’occasione per i quindici aventi diritto, nonostante solo due di loro ne hanno usufruito.
Nonostante il raggiungimento al quorum appare sempre più lontano, per il Pd di Elly Schlein e per la Cgil di Maurizio Landini rimane ancora possibile ottenere un altro obiettivo che almeno permetterebbe raggiungere in parte alcune soddisfazioni; con il raggiungimento della quota di 12,3 milioni di persone a favore si andrebbe a uguagliare il numero di voti presi dallo schieramento di Giorgia Meloni alle ultime Politiche. Si tratterebbe di un risultato che avrebbe in parte una valenza politica importante, e che potrebbe essere sfruttato dal centrosinistra per rilanciare la sfida alla premier e al suo schieramento, che si è posto contro il referendum.