In un contesto che ormai da due anni è segnato da continuo logoramento e dramma umanitario, nelle ultime ore stanno emergendo indizi di un potenziale punto di svolta nel conflitto fra Israele e Hamas. È stato proprio il presidente degli Stati Unito Donald Trump ad annunciare, poco prima dell’una italiana, il raggiungimento dell’accordo per l’attuazione della prima fase del cessate il fuoco in Medio Oriente. L’intesa prevederebbe il ritiro dell’Idf da gran parte della Striscia, fatta eccezione solo per Rafah. Secondo quanto riportato dai media israeliani, la firma potrebbe arrivare già in mattinata, contemporaneamente al rilascio degli ostaggi e l’indietreggiamento delle truppe; seguirà anche l’ingresso degli aiuti. Annunciando l’accordo, Trump ha spiegato come “questo è un grande giorno per il mondo arabo e musulmano, Israele, tutte le nazioni circostanti e gli Stati Uniti d’America, e ringraziamo i mediatori di Qatar, Egitto e Turchia, che hanno collaborato con noi per rendere possibile questo evento storico e senza precedenti”. Uno dei passaggi più importanti per fare in modo che l’intesa venga rispettata da ambi i lati è la liberazione - entro 72 ore dall’attuazione della prima fase - di venti ostaggi vivi da parte di Hamas, in cambio del rilascio di 2.000 detenuti palestinesi. La premier Meloni è intervenuta ringraziando Trump e i Paesi mediatori: “L’accordo è una straordinaria notizia”. Il ministro Tajani ha poi aggiunto: “L’Italia è pronta a fare la sua parte per consolidare il cessate il fuoco, per fare arrivare nuovi aiuti umanitari e per partecipare alla ricostruzione di Gaza. Pronti anche a inviare militari in caso di creazione di una forza internazionale di pace per riunificare la Palestina”. Trump si recerà di persona nei prossimi giorni in Israele, intenzionato ad accogliere l’invito del primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu a intervenire alla Knesset: “Si prevede che arriverò in Israele nei prossimi giorni. Questo è un grande giorno per Israele e per il mondo. Vogliono che parli alla Knesset e lo farò sicuramente se lo vorranno”. Accennando alla telefonata che ha avuto con il leader del partito conservatore Likud dopo il raggiungimento dell’accordo tra Israele e Hamas, il Capo dello Stato statunitense ha dichiarato come “la mia conversazione con Bibi è stata fantastica. È felice, e giustamente. È un grande risultato. Il mondo intero si è unito per raggiungere questo accordo, compresi i paesi che un tempo erano nemici”.