Italia - Ponte sullo Stretto: nonostante l’entusiasmo di Salvini, rimangono molte le preoccupazioni

Accorinti, ex sindaco di Messina: “Qua i treni non funzionano e non ci sono soldi. Mancano l’acqua e i porti commerciali. Chi sostiene il progetto non si vergogna?”

Monica Martini 08/08/2025 09:16

Il Comitato interministeriale per la programmazione economica e lo sviluppo sostenibile (Cipess) ha approvato il progetto definitivo del Ponte sullo Stretto di Messina. Si tratta di una svolta quasi inaspettata dopo decenni di discussioni, avvenuto all’incontro che ha visto la partecipazione della maggior parte dei membri del governo, dei presidenti delle Regioni Sicilia e Calabria, della premier Meloni e del ministro delle Infrastrutture Salvini, principale sostenitore dell’opera. Quest’ultimo ha dichiarato: “Sarà il ponte a campata unica più lungo al mondo. Una infrastruttura del genere è un acceleratore di sviluppo. Questo non è un punto di arrivo ma di partenza che arriva dopo due anni e mezzo di lavoro costante. È un’emozione perché non si è mai arrivati al finanziamento definitivo”. Il vicepremier ha ricordato che “ci sarà la metropolitana dello stretto, tre fermate sul fronte messinese che collegheranno studenti, pendolari, turisti. Inoltre la prima regione per coinvolgimento di aziende sarà la Lombardia; ma poi imprese venete, romagnole, laziali. Guardando invece alla formazione professionale, interesserà prevalentemente Sicilia e Calabria, tra le regioni col più alto tasso di disoccupazione giovanile. Oggi un ingegnere che si laurea in Sicilia o Calabria può scegliere, ahimè, dove emigrare. Oggi stiamo investendo in Sicilia e Calabria più del doppio di quanto sta costando il ponte, investimenti sulle infrastrutture idriche”. l’avvio dei cantieri è previsto per questo settembre e ottobre. L’obiettivo di previsione di fine lavori dovrebbe coincidere tra il 2032 e il 2033. La presieduti del Consiglio ha poi dichiarato: “La riunione odierna del Cipess segna una tappa fondamentale nell’azione di questo Governo Si tratta di un’infrastruttura dai tanti primati, a partire da quello che lo renderà il ponte sospeso a campata unica più lungo del mondo. Ma il progetto non si limita alla costruzione del ponte in senso stretto: sono previsti infatti oltre 40 chilometri di raccordi stradali e ferroviari per connettere l’infrastruttura. È un’opera strategica per lo sviluppo di tutta la Nazione, frutto di un lungo processo progettuale e normativo - i primi progetti risalgono alla fine degli anni Sessanta - che questo Governo ha scelto di riavviare ufficialmente nel 2023, dopo la sospensione decisa dal Governo Monti nel 2012. Di questo ringrazio il ministro Salvini per il coraggio e la determinazione”. La questione desta però preoccupazioni a molte persone. Tra gli attivisti No Ponte, tra cui l’ex sindaco di Messina, Renato Accorinti, erano prioritari altri problemi: “Non abbiamo invidie, ma vogliamo i diritti come gli altri. Qua i treni non funzionano e non ci sono soldi. Manca l’acqua, manca la messa in sicurezza del territorio, mancano i porti commerciali. Chi sostiene il ponte non si vergogna almeno un po’? – spiega il Accorinti – Il Ponte ‘è insostenibile’, perché sulle cose su cui siamo tutti d’accordo i soldi non si trovano? Scuole, ospedali, doppi binari”. Il sindaco di Reggio Calabria Giuseppe Falcomatà, a seguito della visita del ministro dei Trasporti Matteo Salvini a Santa Trada ha affermato: “Nessuna risposta sul definanziamento dell’Alta Velocità, per la quale mancano ancora 17 miliardi di euro: più di quanto stimato per il Ponte stesso. Nessuna risposta sul tema degli espropri e sull’impatto che i cantieri avranno sulle comunità locali. Nessun chiarimento sulle numerose prescrizioni ambientali e paesaggistiche ancora inevase. Nessuna garanzia in merito al rischio infiltrazioni mafiose nei lavori. Totale mancanza di trasparenza sul dirottamento delle risorse della Coesione, fondi che dovevano essere destinati a scuole, asili e infrastrutture per il Sud, ora assorbiti dal progetto del Ponte. Assoluta opacità sulla violazione delle normative europee e sulle irregolarità procedurali. Nessun aggiornamento su opere strategiche per la mobilità nel Sud come la SS 106, il raddoppio della linea ferroviaria jonica o il recupero dei fondi per la manutenzione delle strade provinciali”.

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