Italia - Pirateria streaming, sequestrati 1,5 milioni di abbonamenti illegali

Utilizzavano servizi come Sky, Dazn, Mediaset e Netflix: 45 indagati. Smantellato l'80% del flusso illegale IP TV in Italia

Redazione 14/05/2021 12:09

Maxioperazione della Polizia postale per contrastare il fenomeno delle IP TV illegali, ovvero le tv on line che trasmettono in maniera illecita film e serie tv protetti da copyright. Sono 45 gli indagati e diversi i capi d’accusa: tra questi, delitto di associazione a delinquere finalizzato alla commissione dei delitti di accesso abusivo a sistema informatico protetto da misure di sicurezza (615 ter aggravato c.p.), frode informatica aggravata dall'ingente danno arrecato e di abusiva riproduzione e diffusione a mezzo Internet di opere protette dal diritto di autore e opere dell'ingegno. 
 
Task force di specialisti in tutta Italia
I provvedimenti della Polizia sono stati eseguiti in diverse città italiane: Catania, Palermo, Reggio Calabria, Bari, Napoli, Ancona, Roma, Cagliari, Milano, Firenze, Venezia. In campo oltre 200 esperti delle IP TV illegali, che sono riusciti a smantellare la complessa struttura criminale che operava illegalmente. In particolare, è stato grazie alle indagini approfondite della Procura distrettuale di Catania – città dove veniva gestito l'80% del flusso illegale - che è stato possibile oscurare 1,5 milioni di abbonamenti streaming illegali a pay tv quali Sky, Mediaset, Dazn e Netflix. Gli specialisti del fenomeno delle IP TV illegali sono infatti riusciti a individuare le sorgenti dalle quali viene distribuito il segnale piratato.
 
Sequestrati server e denaro in contante 
La Polizia postale di Catania fin dall’inizio della maxioperazione aveva rilevato la presenza su Telegram, in vari social network e in diversi siti di forum, blog, canali, di profili che pubblicizzavano la vendita in Italia di accessi per lo streaming illegale di contenuti a pagamento tramite IPTV delle piattaforme più conosciute dagli utenti. Le indagini si sono concentrate su analisi informatiche, documentali, e attività di appostamento. Sono state perquisite le abitazioni degli indagati e sequestrato materiale informatico oltre ai server illegali utilizzati per la diffusione dello streaming.

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