Italia - Papa Francesco rassicura: "sono ancora vivo ma so che qualche prelato stava già preparando il Conclave"

A Bratislava durante l'incontro della nunziatura apostolica con i gesuiti, il papa ha scherzato sulla propria salute e ha aggiunto che continuerà a fare quello che sente di dover fare per la Chiesa e la comunità cristiana

Redazione 22/09/2021 09:44

 
In questi giorni Papa Francesco fa sapere: «Sono ancora vivo. Nonostante alcuni mi volessero morto»
Bergoglio durante il suo viaggio in Slovacchia ha scherzato ancora una volta sulla propria salute: «Preparavano il Conclave. Pazienza!» e poi aggiunge: «Faccio quello che sento di dover fare».
 
Le battute del Pontefice
Bergoglio afferma scherzosamente: «Sono ancora vivo. Nonostante alcuni mi volessero morto». Dopo l’intervento chirurgico dello scorso luglio per una stenosi diverticolare durante la quale ha subito la rimozione di una sezione del colon, il Pontefice confida «grazie a Dio, sto bene», smentendo tutte le indiscrezioni che circolavano in questi ultimi giorni. Le affermazioni del papa sono in risposta alla domanda di uno dei 53 gesuiti presenti all’incontro della nunziatura apostolica tenutosi a Bratislava il 13 settembre: “Come sta?”.
Padre Antonio Spadaro nel resoconto della conversazione pubblicata nell’ultimo numero della Civiltà Cattolica, fa sapere che Francesco dialoga in maniera franca ed ironica con i suoi confratelli e, sempre parlando della sua operazione al Policlinico Gemelli di Roma, rivela: «So che ci sono stati persino incontri tra prelati, i quali pensavano che il Papa fosse più grave di quel che veniva detto. Preparavano il Conclave. Pazienza!».
Il Papa è poi tornato a precisare ancora una volta (dopo l’intervista alla radio spagnola Cope): «Fare quell’intervento chirurgico è stata una decisione che io non volevo prendere: è stato un infermiere a convincermi. Gli infermieri a volte capiscono la situazione più dei medici perché sono in contatto diretto con i pazienti».
 
Papa Francesco contro critiche ed indiscrezioni
Il Pontefice ha manifestato una certa amarezza perché sa di essere bersaglio di critiche e giudizi. Quando gli viene domandato come “affronta la gente che la guarda con sospetto”, lui risponde: «Io personalmente posso meritarmi attacchi e ingiurie perché sono un peccatore, ma la Chiesa non si merita questo: è opera del diavolo». E ammette: «Sì, ci sono anche chierici che fanno commenti cattivi sul mio conto. A me, a volte, viene a mancare la pazienza, specialmente quando emettono giudizi senza entrare in un vero dialogo. Io comunque vado avanti».
Francesco è consapevole anche di aver sollevato qualche polemica per la scelta di riscrivere le “regole” per utilizzare il Messale pre-conciliare di san Pio V in latino. «Adesso spero che con la decisione di fermare l’automatismo del rito antico si possa tornare alle vere intenzioni di Benedetto XVI e di Giovanni Paolo II – afferma di fronte ai gesuiti –. La mia decisione è il frutto di una consultazione con tutti i vescovi del mondo fatta l’anno scorso». 
In conclusione Bergoglio, con un certo piglio di determinazione, avverte: «Io vado avanti, non perché voglia fare la rivoluzione. Faccio quello che sento di dover fare». Altrimenti, sottolinea il Papa, «si va indietro» nella Chiesa. La tentazione di tornare indietro è un’«ideologia che colonizza le menti» dove si guarda «al passato per cercare sicurezze». E osserva: «Ci fa paura celebrare davanti al popolo di Dio che ci guarda in faccia e ci dice la verità. Ci fa paura andare avanti nelle esperienze pastorali. Penso al lavoro che è stato fatto – padre Spadaro era presente – al Sinodo sulla famiglia per far capire che le coppie in seconda unione non sono già condannate all’inferno. Ci dà paura accompagnare gente con diversità sessuale».
Francesco considera comunque «pericolosa» l’«ideologia del gender» perché «è astratta rispetto alla vita concreta di una persona, come se una persona potesse decidere astrattamente a piacimento se e quando essere uomo o donna» ma questo «non ha nulla a che fare con la questione omosessuale: se c’è una coppia omosessuale, noi possiamo fare pastorale con loro, andare avanti nell’incontro con Cristo».
 

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