Italia - Nuova eruzione dell’Etna: turisti in fuga

Le autorità hanno limitato gli accessi alle zone più vicine al cratere per motivi di sicurezza, visto il flusso di curiosi che si avventurano anche solo per scattare una foto per i social

Foto di Giuseppe Distefano

Monica Martini 04/06/2025 14:47

L’Etna è tornato in eruzione con forza negli ultimi mesi con quattordici nuovi episodi, sorprendendo esperti, abitanti e turisti. Per ora l’attività esplosiva non ha provocato vittime e feriti, tuttavia nel cuore della Regione siciliana si fa sempre più spazio l’appello sulle responsabilità. Troppi turisti infatti si avventurano sull’Etna senza prendere in considerazione la pericolosità del rischio che potrebbero correre in caso di accensione; quello che apparentemente pare essere solo uno spettacolo naturale affascinante, potrebbe trasformarsi in un vero e proprio incubo. Si tratta di avventurosi che spesso desiderano immortalare il momento con una foto per i social e che, di conseguenza, decidono di ignorare totalmente le regole.
 
Uno fra i tanti video che girano in rete riprende l’eruzione del Monte Etna del 2 giugno, che si presenta con pennacchi di cenere, flussi piroclastici, e diversi turisti che, nel mentre che assistono all’incredibile scena, stanno cercano di trovare una via di fuga. Nonostante nessuno fosse vicino alla zona sommitale del vulcano attivo, si dimostra sempre più necessaria l’adozione di determinate misure di sicurezza. Le autorità hanno infatti limitato gli accessi alle zone più adiacenti al cratere per motivi di sicurezza.
 
La nube eruttiva lunga chilometri ha sovrastando i cieli della città di Catania e di grande parte della provincia, rendendosi visibile anche da lunghe distanze. A provocarla, secondo l'Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia osservatorio etneo di Catania, sarebbe stato un flusso piroclastico prodotto da un collasso di materiale del fianco settentrionale del cratere di Sud-Est. L'attività esplosiva dal cratere di Sud-Est ha generato tre colate laviche principali, la prima si è diretta a sud, la seconda a est, ramificandosi in più bracci, e la terza, originatasi alla base del fianco settentrionale del cratere di Sud-Est, si è diretta a nord. Il materiale caldo, da osservazioni preliminari, sembra non avere oltrepassato l’orlo della Valle del Leone.
 
Nella giornata di lunedì 2 giugno il sindaco Enrico Tarantino ha dichiarato: “Non c’è alcuna criticità, è un fenomeno che si ripete e, tra l’altro, alla luce del monitoraggio del vulcano era già previsto ed era stato impedito l’accesso delle aree sommitali. È la nostra montagna, che ormai abbiamo iniziato a conoscere in ogni sua manifestazione”. ll presidente della Regione Sicilia Renato Schifani ha voluto “ringraziare gli operatori della Protezione civile, le autorità locali e gli esperti dell'Ingv per l'immediata attivazione dei protocolli di monitoraggio e sicurezza. La Regione è  sempre pronta a intervenire, se necessario, con ogni mezzo a tutela della popolazione e del territorio”.

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