Italia - Napoli, centro città invaso da poster blasfemi. La provocazione contro la censura

Il Festival delle arti censurate e contro la censura religiosa arriva a Napoli e i cittadini segnalano in massa

Fonte: Pixabay

Redazione 22/09/2021 09:56

Napoli, il centro storico della città è stato invaso da finti manifesti pubblicitari con bestemmie e frasi blasfeme. Protagonisti di questa “pubblicità” molti dei volti famosi della Disney e altre celebri loghi riadattati per l’occasione. Imprecazioni, bestemmie, blasfemia, non si parla solo di una provocazione che ha suscitato l’indignazione degli abitanti della città, ma anche di sensibilizzare le persone contro la censura e specialmente quella religiosa.
 
Certo, l’intento sarà anche valido ma, forse il modo non è quello giusto, dato che in molti hanno segnalato la cosa al comune che si è trovato costretto a intervenire prontamente per rimuovere tutte le installazioni fatte. Insomma, i cartelloni dello scandalo hanno invaso tutta la città, non risparmiando nemmeno scuole e chiese e portando la satira a un livello ancora più dissacrante che, partendo da celebri spot e personaggi famosi, inneggia alla libertà artistica contro ogni tipo di censura.
 
Eppure non si tratta di una brava ma semplicemente di una trovata pubblicitaria, estremamente provocatoria, per promuovere il “Festival delle arti censurate e contro la censura religiosa”, regolarmente promosso dal dall’assessorato alla Cultura e al turismo del comune in programma fino al 30 settembre (la giornata mondiale della blasfemia).
La risposta del comune e della direttrice artistica dell’evento
E il comune corre ai ripari, anche se specifica, che i manifesti sono opera degli artisti che partecipano al festival e non c’entrano con l’assessorato alla cultura. 
Allo stesso modo, Emanuela Marmo, direttrice artistica del festival ha parlato di un “progetto indipendente” e fatto indipendentemente dall’evento; cose già capitate nelle altre città che hanno ospitato manifestazioni del genere e che capitano di continuo nelle campagne per l’abolizione delle leggi contro la blasfemia.
 
Nessuno sapeva dei manifesti, ovviamente, che non sarebbero mai stati approvati dal comune e dall’organizzatrice della manifestazione.  Per chi si indigna, invece, del fatto che Napoli stia per ospitare un evento del genere, il comune fa sapere che la partecipazione al festival è estremamente selettiva e prima dell’ingresso vengono informate le persone di ciò che andranno a vedere. Ovviamente l’ingresso è riservato ai soli maggiorenni.
 

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