Italia - Lotta alla criminalità, Di Maio al fianco di De Masi: 'chi denuncia non deve essere lasciato solo'

Il Ministro del Lavoro e dello Sviluppo Economico, Luigi Di Maio, in missione ieri a Gioia Tauro, si è speso contro la mafia

19/07/2018 14:25

Lo Stato non lascerà più solo chi si ribella ai soprusi della criminalità, "De Masi è un simbolo della lotta alla 'ndrangheta e ai crimini bancari e oggi vogliamo lanciare un segnale forte e chiaro: la criminalità deve sapere che chi tocca De Masi, e imprenditori come lui, tocca il Governo e lo Stato e avrà pesanti conseguenze".
 
È questo l'impegno assunto con forza dal Ministro del Lavoro e dello Sviluppo Economico, Luigi Di Maio, in missione ieri a Gioia Tauro, insieme al Ministro della Giustizia, Alfonso Bonafede, per incontrare l'imprenditore Antonino De Masi, che da anni vive sotto scorta per aver denunciato il racket dell'usura.
 
Una linea condivisa anche dal Ministro Bonafede, che ha annunciato l'impegno di tutto il Governo in contrasto alla criminalità: "È finito il tempo dell'azione solitaria di pezzi dello Stato nel contrasto alla 'ndrangheta e alla corruzione. D'ora in avanti dimostreremo che questo Governo, in tutti i suoi settori, sarà unito e compatto per contrastare questi fenomeni e garantire a tutti giustizia".
 
Soddisfazione dell'imprenditore per la vicinanza manifestata delle istituzioni sul territorio calabrese, che ha sottolineato come la criminalità possa essere sconfitta con il lavoro e lo Stato, oltre che con gli arresti dei criminali. "Per 18 anni ho gridato alla luna, nessuno mi ha ascoltato nonostante i miei appelli -ha detto l'imprenditore- ora, in pochi mesi, lo Stato è venuto qui a Gioia Tauro, questo Governo ci sta facendo vedere che la normalità può esistere".
 
"La presenza dello Stato nella mia azienda, presidiata quotidianamente dall'esercito, a fianco dei miei lavoratori -ha aggiunto De Masi- credo che sia un bel segno. Non voglio andare altrove per lavorare: come un cavaliere voglio sconfiggere il drago della criminalità".
 
Il Ministro ha colto l'occasione della visita all'imprenditore per incontrare il Commissario straordinario dell'Autorità portuale di Gioia Tauro, Andrea Agostinelli, e una delegazione dei 377 ex lavoratori dell'area portuale da tempo in cassa integrazione. L'incontro, in cui sono state affrontate diverse problematiche che interessano lo scalo calabrese, si è concluso con l'impegno del Ministro Di Maio di seguire con grande attenzione le sorti dello scalo insieme agli altri ministri competenti del Governo. 
 
"Sono convinto che questa area sia da volano per lo sviluppo dell'intera regione" ha detto ai suoi interlocutori Di Maio. "Sono in contatto con il Ministro Toninelli che già sta seguendo questa vicenda. Molto presto incontrerò tutti gli operatori per poter trovare una soluzione".
 
L'impegno del Ministro è quello di una lotta senza quartiere affinché si ristabilisca un quadro di legalità e di rispetto delle istituzioni, per ridare slancio alle attività produttive e forza allo sviluppo economico e occupazionale. "Gioia Tauro è una delle realtà più depresse d'Italia nonostante disponga di un porto tra i più importanti d'Europa" ha spiegato il Ministro. "La mia presenza qui accende un faro del Governo su tutta questa area, imprese private, operatori portuali, autorità portuale, aree agricole limitrofe. Dobbiamo investire su questo, sulle eccellenze enogastronomiche, sull'Autorità portuale, eliminando il commissariamento, smettendo di fare assistenzialismo e puntando su aiuti alle imprese e investimenti".
 
"Ai calabresi -ha concluso il Vicepremier- dico che mai più il Sud sarà lasciato indietro: il Sud dovrà avere pari dignità e colmare il gap. Lo faremo con il reddito di cittadinanza, con investimenti in infrastrutture, con aiuti alle imprese, la mobilità sostenibile, l'energia".

c.s.

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