Italia - Lavoro: secondo l'Istat a luglio 2021 ci sarebbero 23mila occupati in meno rispetto al mese precedente

Tutti i dati sull'occupazione da inizio anno, diminuisce la disoccupazione giovanile

Redazione 01/09/2021 13:39

 
Notizie poco incoraggianti dal mondo del lavoro: secondo i rilevamenti Istat, sono calati gli occupati a luglio 2021, ma la disoccupazione giovanile fortunatamente scende al 27,7%.
 
I dati rilevati e commentati dall’Istat
Dai riscontri dell'istituto di statistica sembrerebbe esserci una battuta di arresto in estate ma da inizio 2021 si registrano complessivamente oltre mezzo milione di occupati in più. Crescono gli inattivi che non studiano e non lavorano. 
Si registrano quindi segnali di lieve rallentamento del mercato del lavoro, che comunque non dovrebbero destare eccessiva preoccupazione. Secondo i dati diffusi oggi dall'Istat, l’Istituto Nazionale di Statistica, il numero degli occupati a luglio è sceso di 23 mila unità rispetto al mese precedente di giugno, mentre il saldo rispetto allo stesso periodo dello scorso anno resta ampiamente positivo, con gli occupati in crescita complessiva di 440 mila unità rispetto a luglio 2020 (sulla base del riferimento annuo). 
C’è da dire quindi che nonostante si registri un contenuto calo del numero di occupati e una stabilità del tasso di occupazione, c’è comunque una forte crescita che si registra particolarmente nei precedenti cinque mesi e che ha determinato un saldo rispetto a gennaio 2021 di 550 mila occupati in più. Questo è quanto annota l'istituto nel suo consueto commento ai dati, precisando anche che "non si è ancora tornati ai livelli pre-pandemia", cioè febbraio 2020, con il numero di occupati che "è inferiore di oltre 260 mila unità".
 
Fra i più giovani cala il tasso di disoccupazione ma crescono gli inattivi
Nelle varie fasce d’età quest'anno si registra un cambiamento del tasso di disoccupazione, poiché sembra che sia sceso al 9,3% a luglio (-0,1% rispetto a giugno) per quanto riguarda il dato generale e al 27,7% (-1,6%) in relazione al dato giovanile. 
Più precisamente, il calo dei disoccupati (-29 mila) - cioè di chi cerca un lavoro ma non lo trova - è quasi ugualmente compensato dall'aumento degli inattivi (+28 mila). Un dato, questo, incrementato esclusivamente dalla componente maschile, dove gli inattivi sono cresciuti di 28 mila unità, rispetto alla fascia femminile, nella quale il dato è rimasto invariato.
Crescono i dipendenti e soffrono i liberi professionisti.
Nell’esame dettagliato della tipologia di occupati, il dato si muove in due direzioni opposte. A luglio crescono dipendenti, sia a termine (+12 mila) sia stabili (+12 mila), mentre scendono nettamente gli indipendenti, come liberi professionisti e partite Iva, in flessione negativa di 47 mila unità.

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