Italia - La Tunisia avrà una donna premier: è la prima volta che succede nel mondo arabo

Si chiama Najla Bouden Romdhane, classe 1958 ed è stata già consigliera di sette ministri nei precedenti governi tunisini. Il paese ha subito però una svolta presidenziale, quindi i poteri del capo del governo saranno comunque ridimensionati

Redazione 30/09/2021 12:54

 
La cultura araba e del mondo islamico si prepara ad affrontare una svolta storica: la Tunisia avrà una donna come capo del governo ed è la prima volta che accade nei paesi arabi.
Il presidente tunisino Saied ha affidato l’incarico a Najla Bouden Romdhane, anche se con un piccolo “correttivo”: prima ha indebolito per legge il ruolo del primo ministro, rafforzando il suo di capo dello Stato. Questo in forza della recente svolta presidenziale del paese.
 
La politica in Tunisia nell’ultimo anno
Najla Bouden Romdhane è la nuova premier della Repubblica di Tunisia. È la prima donna a ricoprire tale ruolo istituzionale in tutto il mondo arabo. Il presidente Kais Saied l’ha incaricata ieri di formare un nuovo governo «il prima possibile» e ha reso noto lo staff presidenziale. «Il nostro primo obiettivo è quello di combattere la corruzione», ha scritto la neo-premier sul suo profilo ufficiale di Twitter, ponendosi da subito in linea con il programma dettato da Saied fin dal 2019. In quest’ultimo documento programmatico era infatti già presente il contrasto alla corruzione e, di conseguenza, la bonifica della classe dirigente, come secondo punto invece, si darà importanza alla politica e all’attività imprenditoriale. Bouden Romdhane ha definito «un onore» l’aver ricevuto l’incarico. «Chiediamo a Dio di avere successo» ha concluso. 
La scelta presidenziale giunge a oltre due mesi dalle dimissioni forzate di Hichem Mechichi (primo ministro per appena dieci mesi) e dal congelamento del Parlamento, ed è stata preceduta da un discusso pacchetto di misure eccezionali, pubblicato in Gazzetta Ufficiale la scorsa settimana. Con queste ultime disposizioni, di fatto la Tunisia ha imboccato in modo deciso la strada che conduce verso un regime presidenziale, allontanandosi da quel sistema ibrido previsto invece dalla Costituzione post-rivoluzionaria del 2014.
Quindi l’attuale capo dello stato Saied ha anche rilevanti poteri di governo e uno degli articoli contenuti nei decreti recita: «Il presidente esercita il potere esecutivo con l’aiuto di un consiglio dei ministri presieduto da un capo di governo». E ancora: «Il presidente della Repubblica presiede il Consiglio dei ministri e può dare mandato al capo del governo di sostituirlo».
Alla luce di tali disposizioni, è evidente che i margini di manovra di Bouden Romdhane saranno davvero limitati. Nel sistema in vigore fino allo scorso 25 luglio, invece, quando la presidenza della repubblica invocava l’articolo 80 della Costituzione per mettere fra parentesi gli altri poteri istituzionali, la maggior parte del potere esecutivo passava nelle mani del governo. Ora invece, con la “svolta presidenziale” non sarà più così.
Caduto il governo precedente, dopo un mese di “stato di eccezione”, il 24 agosto il presidente Saied ha prorogato «fino a nuovo avviso» il congelamento della Camera dei rappresentanti (il sistema tunisino è mono-camerale). Ad oggi, le prerogative parlamentari sono ancora sospese, così come l’immunità dei deputati. Il 12 settembre scorso Saied ha parlato apertamente di una riforma della Carta del 2014, precisando che «le Costituzioni non sono eterne» e si possono modificare sulla base del concetto di volontà-sovranità popolare. 
Gli oppositori del presidente della repubblica tunisina Kais Saied, pensano che la scelta di una donna premier potrebbe essere una mossa propagandistica astuta con la quale mettere a tacere le accuse di autoritarismo insieme ai sospetti di involuzione restauratrice.
 
Breve biografia della prima donna capo del governo tunisino
Nata a Qairawan nel 1958, Najla Bouden Romdhane è un ingegnere minerario, docente di scienze geologiche alla Scuola nazionale per ingegneri di Tunisi. Alle spalle una lunga esperienza accademica e nella ricerca – in particolare nella valutazione sismica e nella gestione delle catastrofi – è responsabile dell’attuazione del programma della Banca mondiale presso il ministero dell’Istruzione superiore e della ricerca scientifica. In Tunisia è già stata consigliera di sette ministri.
 

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