Italia - Italia, cosa si può fare nella zona arancione

L’Italia in zona arancione: cosa cambia regione per regione e quali sono le attività che riaprono.

Redazione 09/04/2021 12:14

La maggior parte delle regioni italiane è tornata in arancione, le uniche ancora a rischio zona rossa sono la Campania, la Puglia e la Valle d’Aosta.
 
Monitorando i dati relativi al numero dei nuovi contagi da Covid-19, in realtà, molte regioni sono da zona gialla e tutto ciò fa ben sperare, soprattutto per quanto riguarda la riapertura delle attività di ristorazione tra il 20 e il 30 aprile.
 
Il numero dei decessi resta, però, ancora alto, e sono circa 487; ma per quanto riguarda i contagi la percentuale è nettamente diminuita, grazie ai vaccini in corso.
 
Le regioni in fascia arancione
In zona arancione troviamo la maggior parte delle regioni italiane, come il Lazio, l’Abruzzo, la Liguria, la Basilicata, il Molise e le Marche. Rientrano in questa fascia anche la Lombardia, il Friuli Venezia Giulia e l’Emilia Romagna; sperano ancora di poter accedere alla fascia arancione la Toscana e il Piemonte, ma tutto dipenderà dalla situazione nelle aziende ospedaliere.
A questo cambio spera soprattutto il Piemonte, dove è stato registrato un netto miglioramento da inizio mese. Infatti, come ha dichiarato il governatore della regione Alberto Cirio
 
“Si riduce il numero di nuovi casi segnalati e anche il numero di focolai attivi o nuovi. Il nostro report deve essere validato dalla cabina di regia, ma in base a questi parametri siamo fiduciosi che il Piemonte possa ritornare arancione già dalla prossima settimana”.
 
Cosa si potrà fare in zona arancione
In zona arancione si allenta, seppur di poco, la stretta delle chiusure; potranno, infatti, sperare nella riapertura parrucchieri, centri estetici, ma anche teatri e musei.
Per i ristoranti, invece, con tutta probabilità potranno riaprire dal 20 aprile, solo a pranzo e fino alle ore 15:00 o fino alle 16:00, in modo da evitare assembramenti durante l’orario dedicato all’happy hour.
Per quanto riguarda gli spostamenti, invece, ci si potrà muovere, ma solo all’interno del proprio Comune.
 
Questi cambiamenti saranno attivi a partire dal 30 aprile, anche se alcuni governatori di centrodestra e della Lega sperano in una riapertura anticipata al 20 aprile, ma tutto dipende dal numero delle persone già vaccinate.
 

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