Italia - Inghilterra, al via alle sperimentazioni sulla terza dose di vaccino

Inghilterra, gli scienziati pensano a una terza dose di vaccino per combattere le varianti e l'eventuale stagionalità del virus

Fonte: Pixabay

Redazione 20/05/2021 11:26

Con il proliferare di nuove e pericolosissime varianti del Covid, era già nell’aria la notizia di un probabile “richiamo” con una terza dose di vaccino.
Inizialmente era solo un’ipotesi ma la Gran Bretagna ha annunciato di voler condurre il primo studio al mondo sugli effetti di una potenziale terza somministrazione di vaccino anti Covid-19. I primi test dovrebbero partire a giugno e interesseranno circa 3mila partecipanti volontari. Sembra che gli scienziati utilizzeranno sette vaccini, quelli più utilizzati in occidente, e li somministreranno a queste persone per valutare l’eventualità di un richiamo stagionale. L’ipotesi è che per garantire una maggiore protezione una terza dose, a ridosso della stagione invernale, potrebbe bloccare l’eventuale picco di infezioni.
Allo studio parteciperanno nel dettaglio 2886 volontari che sono già stati completamente vaccinati in precedenza. La terza dose coinvolgerà: AstraZeneca, Pfizer/BioNTech, Moderna, Novavax, Valneva, Janssen e Curevac. Per avere le prime reazioni bisognerà aspettare almeno l’inizio del prossimo autunno, soprattutto per quelle che riguarda il sistema immunitario e l’eventuale “rafforzamento” degli anticorpi già presenti nei vaccinati.
Covid: varianti e stagionalità, come mura il virus?
Il Regno Unito doppia ancora una volta l’Europa, portandosi avanti nella ricerca e arrivando a stanziare quasi 20 milioni di sterline. Lo studio, come già detto, punta a capire se sarà eventualmente necessario fare un terzo richiamo del vaccino, soprattutto a ridosso dei mesi invernali. 
Secondo gli scienziati il Covid potrebbe diventare come una “normale” influenza stagionale e quindi, potrebbe esserci la necessità di vaccinazioni annuali. Per questo lo studio punta a capire se ci sarà realmente bisogno di questa nuova inoculazione e, soprattutto, quali conseguenze avrà sul sistema immunitario delle persone.
 
Il Covid è un virus di cui conosciamo ancora relativamente poco per questo servono ulteriori studi anche per confermare l’ipotesi di una futura stagionalità.  Al momento a preoccupare la comunità scientifica sono le varianti, per le quali gli attuali vaccini potrebbero non essere sufficienti. Sono al vaglio nuove “modifiche” nei composti e, appunto, l’eventuale richiamo che potrebbe fornire protezione completa anche contro le mutazioni del terribile virus.
 

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