Dopo gli affreschi trecenteschi di Giotto, anche gli antichi portici di Bologna sono Patrimonio dell'Umanità. "Un'immensa soddisfazione e un grande riconoscimento che ci rende felici. L'iscrizione dei portici di Bologna tra i siti Patrimonio dell'umanità Unesco è il raggiungimento di un obiettivo da tempo perseguito", dice il sindaco di Bologna Virginio Merola. ll World Heritage List dell'Unesco ha insignito del prestigioso riconoscimento uno dei simboli della città di Bologna, sinonimo di "uno stile di vita urbano sostenibile, in cui gli spazi religiosi e civili e le abitazioni di tutte le classi sociali sono perfettamente integrate". 

 

Nei portici di Bologna c'è tutta l'identità della città. Un reticolo di 62 chilometri, di cui 42 nel solo centro storico, che rappresenta un modello architettonico e sociale. Da anni nella regione Emilia-Romagna si spingeva per la candidatura a Patrimonio Unesco, e si puntava soprattutto sul portico dei Servi e quello di San Luca, considerato il più lungo del mondo. E' famosa la frase: "Vado a piedi a San Luca” riferita alla camminata per salire fino al Colle della Guardia dove sorge il Santuario della Madonna di San Luca. 

 

"Anche Bologna con i suoi meravigliosi portici da oggi è Patrimonio dell'umanità dell'Unesco", esulta su Twitter il ministro della Cultura, Dario Franceschini. "Con il riconoscimento di oggi, l'Italia ottiene il terzo sito in questa sessione Unesco", commenta la sottosegretaria alla Cultura Lucia Borgonzoni.

 

Per il presidente dell'Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini, è "una notizia bellissima, uno straordinario riconoscimento per la città di Bologna e per l'Emilia-Romagna". E la senatrice bolognese Michela Montevecchi, segretario del Consiglio di Presidenza del Senato e membro della Commissione Cultura scrive: "La notizia dell'iscrizione dei Portici della mia amata Bologna tra i siti patrimonio dell'Umanità mi riempie di gioia ed emozione. Il loro immenso valore architettonico, culturale e sociale, che da secoli accompagna la quotidianità di generazioni di cittadini, studenti, studiosi e visitatori, viene così riconosciuto e tutelato come un patrimonio caro e prezioso non solo per noi bolognesi ma per tutto il mondo".