Continua il drammatico bilancio di morti e contagi da Coronavirus in India: il paese ha registrato quasi 300 mila contagi nelle ultime 24 ore e più di 2000 morti. Il tragico bollettino giornaliero segnalato dal Ministero della Salute indiano porta il paese ai numeri registrati negli Stati Uniti a gennaio, arrivando a un totale di oltre 180 mila vittime dall’inizio dell’epidemia. Nel suo messaggio alla nazione, il Primo Ministro Narendra Modi ha ribadito la gravità della situazione, invitando la popolazione alla cautela e paragonando la situazione del paese a quella di una guerra, con una seconda ondata che ha travolto tutti come una tempesta.

 

Gli ospedali indiani sono saturi e l’intero sistema sanitario rischia il collasso. Le ambulanze stazionano nei piazzali antistanti le strutture da giorni, in attesa che si liberi un posto letto, molto spesso la gente muore in casa, in solitudine e senza poter raggiungere le strutture ospedaliere che, comunque, non avrebbero posto per prendersi cura di loro. Al popolo indiano viene richiesto un sacrificio senza precedenti ma, nonostante il lockdown imposto nelle scorse ore, la situazione potrebbe diventare ancora più grave prima di riuscire a vedere qualche timido segnale di discesa nella curva dei contagi e sulla pressione sul sistema sanitario nazionale.

 

Stesso discorso per il Giappone, dove il Governo già dalle prossime ore potrebbe dichiarare lo stato di emergenza. Sarebbe la terza volta dall’inizio dell’emergenza sanitaria. Le prefetture di Tokyo, Osaka e Hyogo hanno già imposto restrizioni più dure per non gravare ulteriormente su ospedali e cliniche.

Il nuovo stato di emergenza potrebbe, da quanto dicono gli esperti, essere molto più severo di quello imposto a gennaio con la chiusura totale di ristoranti, parchi a tema, grandi magazzini e via dicendo. Nelle grandi città del Giappone, ormai i casi superano i 1000 al giorno e di questo passo, fa sapere il Governo, la pressione sugli ospedali potrebbe diventare troppo opprimente. 

 

Al momento si valuta un lockdown duro che potrebbe durare dalle tre settimane fino a un mese, ma non si escludono restrizioni ancora più severe a fronte dei dati preoccupanti che hanno visto nell’ultima settimana un aumento vertiginoso di casi e vittime.

Nelle prossime ore, comunque, il Governo dovrebbe formalizzare lo stato di emergenza e ci saranno ulteriori notizie sull’andamento dell’epidemia e sulle misure imposte.