Italia - Covid: rischio zona gialla per Sardegna e Sicilia con terapie intensive al limite

Da lunedì 23 agosto alcuni colori regionali potrebbero cambiare: la Sardegna è al 10% di ricoveri in terapia intensiva e la Sicilia al 9%

Redazione 17/08/2021 09:22

 
Sardegna e Sicilia a rischio zona gialla per le terapie intensive al limite dei nuovi parametri, che sono cambiati da agosto rispetto alle regole precedenti.   
Secondo i dati Agenas, per quanto riguarda i ricoverati in rianimazione la Sardegna è al 10%, mentre la Sicilia è al 9%.
 
La situazione
Le due regioni restano quelle con il tasso di occupazione delle terapie intensive per pazienti Covid più alto in Italia. La Sardegna si attesta al 10%, dato stabile negli ultimi due giorni, ma pur sempre in lieve calo rispetto ai giorni precedenti quando era salita all'11% (dall'8 al 13 agosto), mentre la Sicilia è al 9%, con incremento costante e stabile negli ultimi 3 giorni. 
Queste percentuali pongono le due isole vicino alla soglia massima prevista dai nuovi parametri, fissati al 10%. Tutto questo emerge dagli ultimi dati aggiornati dell'Agenzia per i servizi sanitari (Agenas) che registrano una media nazionale al 4%. A seguire, nell'occupazione dei posti letto dei reparti intensivi si trovano: Lazio (7%), Liguria e Toscana al 6%, Puglia ed Emilia Romagna al 5%. 
Per quanto riguarda i reparti ordinari è la Sicilia ad avere la percentuale più alta, con il 15%, seguita dalla Calabria con il 13%, dalla Basilicata con il 9% e dalla Sardegna con l'8%, con una media nazionale salita negli ultimi due giorni al 6%.
 
Aumentano purtroppo ricoveri e terapie intensive
La Sicilia è in bilico tra zona bianca e zona gialla e si attendono i dati dei prossimi giorni sui ricoveri e le terapie intensive per capire se ci sarà il passaggio di fascia.
I valori sono al limite ma non si ha ancora alcuna notizia certa sulle restrizioni che potrebbero scattare dalla fine di agosto. C’è da dire che anche altre Regioni stanno avendo un aumento delle ospedalizzazioni e rischiano di lasciare la zona bianca.
Di seguito tutti i dati su incidenza e ricoveri.
Attualmente, tutta l’Italia è in zona bianca. E per questa settimana, successiva al Ferragosto, nulla cambierà, ma già dalla prossima settimana, invece, potrebbe arrivare la prima zona gialla dopo mesi, anche se non è certo. 
Per abbandonare la zona bianca e passare in zona gialla sono tre i valori da tenere d’occhio: se l’incidenza dei contagi settimanale è superiore ai 50 casi ogni 100mila abitanti, se i ricoveri in area medica sono superiori (e non pari) al 15% e se quelli in terapia intensiva sono superiori (e non pari) al 10%. 
A decidere il passaggio di fascia saranno i rilevamenti del giovedì per quanto riguarda l’incidenza dei casi e del martedì per i ricoveri e le terapie intensive. Attualmente in Italia l’incidenza settimanale si attesta a 74 a livello nazionale, mentre l’occupazione dei posti letto è al 4% in terapia intensiva e al 6% in ricoveri ordinari.
 
Per il parametro dell’incidenza quali sono le regioni a rischio
Secondo il parametro dell’incidenza dei contagi, sopra i 50 casi settimanali ogni 100mila abitanti il rischio di perdere la zona bianca è reale. Al momento quasi tutte le Regioni hanno valori superiori a questa soglia.
Ecco i dati Regione per Regione:
Abruzzo 51; Basilicata 66; Calabria 81; Campania 63; Emilia-Romagna 93; Friuli-Venezia Giulia 51; Lazio 70; Liguria 69; Lombardia 38; Marche 75; Molise 24; Bolzano 53; Trento 50; Piemonte 39; Puglia 49; Sardegna 148; Sicilia 140; Toscana 132; Umbria 99;  Valle d’Aosta 44; Veneto 84. 
Ad oggi sono sicure di restare in zona bianca grazie all’incidenza inferiore ai 50 solamente Lombardia, Molise, Piemonte, Puglia (che è però in bilico) e Valle d’Aosta.
 
Regioni che unitamente all’incidenza rischiano la zona gialla per la percentuale di ricoveri
In caso di incidenza superiore ai 50 casi settimanali ogni 100mila abitanti i parametri da considerare per lo "scatto" di fascia, sono quelli sui ricoveri.
Da questo punto di vista, la Regione più a rischio è sicuramente la Sicilia, che potrebbe diventare zona gialla già da lunedì 23 agosto. Al momento, oltre all’incidenza a 140, preoccupano i ricoveri: siamo (dati del 15 agosto) al 9% in terapia intensiva e al 15% in area medica. 
Di fatto vuol dire che se fino a martedì dovessero leggermente incrementare i ricoveri, con un 2% in più in intensiva e l’1% in area medica, la Sicilia andrebbe in zona gialla già da lunedì 23 agosto. Il passaggio non è però scontato e la Sicilia resta quindi in bilico, con numeri che potrebbero consentire un’altra settimana in zona bianca. 
L’altra Regione osservata speciale è la Sardegna, i cui numeri sono leggermente migliori della Sicilia nonostante un’incidenza a 148: i ricoveri in terapia intensiva sono al 10% (valore soglia), mentre quelli ordinari all’8%. Questi dati dovrebbero garantire la zona bianca sicuramente per un’altra settimana, se non di più. 
Per il momento, non preoccupano i valori delle altre Regioni ritenute a maggior rischio: il Lazio si attesta al 7% per entrambi i parametri, ma con un’incidenza meno alta (70) e un trend non preoccupante. In Calabria sale l’incidenza (81), ma le terapie intensive sono occupate ancora solo al 4%, con un 13% di ricoveri in area medica. Non si profila quindi il cambio di colore immediato per queste due regioni. 
I valori da tenere d’occhio riguardano l’Emilia-Romagna (occupazione al 5% sia in area medica che in rianimazione), la Liguria (6% intensive e 4% ricoveri non gravi) e la Toscana (6% per entrambi).
Di seguito i valori sui ricoveri Regione per Regione, con la prima cifra sulle terapie intensive e la seconda sui ricoveri in area medica: Abruzzo 3% – 4%; Basilicata 2% – 9%;  Calabria 4% – 13%; Campania 3% – 8%; Emilia-Romagna 5% – 5%;  Friuli-Venezia Giulia 3% – 2%;  Lazio 7% – 7%;  Liguria 6% – 4%;  Lombardia 3% – 5%;  Marche 3% – 4%;  Molise 3% – 5%;  Bolzano 1% – 5%;  Trento 1% – 4%;  Piemonte 1% – 2%;  Puglia 5% – 5%;  Sardegna 10% – 8%;  Sicilia 9% – 15%;  Toscana 6% – 6%;  Umbria 2% – 5%;  Valle d’Aosta 0% – 5%;  Veneto 3% – 2%.
 

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