Italia - Covid, Locatelli (Cts): "Mascherine all'aperto? Via da metà luglio"

Il presidente del Consiglio superiore di sanità: "Ma al chiuso niente fretta, vanno valorizzate per prevenire le infezioni respiratorie, non solo il Covid"

Redazione 01/06/2021 10:25

Via le mascherine all’aperto a partire da metà luglio. Un’ipotesi realistica per il presidente del Consiglio superiore di sanità, Franco Locatelli. Come riporta "Il Messaggero", il coordinatore del Cts si dice ottimista sull’andamento della pandemia, anche se non bisogna abbassare la guardia. "Al chiuso niente fretta – spiega il direttore del Dipartimento di Oncoematologia al Bambino Gesù di Roma – le mascherine si sono rivelate preziose e vanno valorizzate nella prevenzione delle infezioni respiratorie". 
 
Mascherine, uno scudo contro le infezioni respiratorie
Il tema dell’utilizzo delle mascherine merita un approfondimento. La pensa così Franco Locatelli, che afferma: "Dobbiamo concentrarci per un po' nel mettere in sicurezza le popolazioni più fragili. Il tutto, tra l'altro, ci consente anche di ridurre ulteriormente la circolazione virale, ma presto potremo cominciare a pensare di abbandonare i dispositivi di protezione individuale - continua - Ma solo all'aperto, vorrei sottolinearlo. Direi che si può parlarne dopo la metà di luglio, prima è largamente prematuro". I dispositivi di protezione individuali assieme al distanziamento interpersonale "ci hanno consentito di non avere il classico picco dell'influenza che di solito vediamo a febbraio". In generale, il loro ruolo andrebbe valorizzato "per prevenire le infezioni respiratorie. Non sono così limitanti del nostro stile di vita". 
 
Sulla variante indiana
Locatelli ha voluto anche rassicurare sulla notizia della variante indiana di Sars-CoV-2: "Questa variante è a una percentuale che è nell'ordine dell'1% per cento in Italia - dice - Non penso che al momento esistano elementi di preoccupazione per il nostro Paese". Inoltre, c’è l’aspetto degli scambi commerciali: "Il volume di scambi per ragioni storiche, tra Regno Unito e India è molto diverso da quello che interessa l'Italia e il Paese asiatico". Secondo il membro del Cts è "giustissimo fare attenzione, ma non credo che si debba guardare con preoccupazione alla variante indiana. Certo, è giusto sequenziare il più possibile, ma non creiamo allarmismi che non hanno ragione di esistere".

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