Nel bel mezzo dell’estate 
alcune regioni italiane rischiano il ritorno alla zona gialla. Mentre 
la variante Delta avanza e con lei la paura dei contagi, lo scenario del “liberi tutti” potrebbe cambiare da un momento all’altro. Gli esperti si concentrano sull’andamento della pandemia nelle prossime settimane e l’ipotesi del ritorno alle restrizioni sembra sempre più concreta.
 
I parametri sotto osservazione
Sotto la lente dei tecnici ci sono:
1. L’aumento dei tamponi da effettuare ogni 100mila abitanti 
2. La valutazione del cosiddetto Rt ospedaliero: l’obiettivo è valutare maggiormente i rischi sulla pressione ospedaliera rispetto all'incidenza dei contagi 
 
Anche sullo screening va aggiustato il tiro: alcune regioni, in particolare quelle del Sud come Calabria e Sicilia, sarebbero indietro sul numero di test da somministrare ogni giorno. Preoccupa anche la situazione dell’Abruzzo che registra zero contagi ma effettua pochissimi tamponi.
 
Le regioni che rischiano il giallo
Sono 
cinque le regioni che rischiano di dover salutare la 
zona bianca per tornare al giallo: 
Abruzzo, Campania, Marche, Veneto e Sicilia. Quest’ultima registra i valori più alti di casi (22,7) ed è sotto stretta osservazione, le Marche 15,2; Campania 20,2; Abruzzo 16,6 e Veneto 15,6. Le altre regioni, invece, viaggiano al di sotto dei 15 casi. L’incidenza tende ad aumentare in Emilia-Romagna, Lombardia, Piemonte, Lazio, Abruzzo, Calabria e Sicilia. Mentre l’aumento dei casi è più netto in Toscana, Veneto, Marche, Campania e Sardegna. Per quanto riguarda i ricoveri: oltre il 3% dei posti letto occupati ci sono solo Campania, Calabria, Basilicata, Puglia e Sicilia.