Italia - Aumento bollette: scongiurato pericolo, il governo sta lavorando ad una manovra da tre miliardi

In queste ore il consiglio dei ministri è al lavoro per varare un pacchetto di misure d'urgenza per far fronte al rincaro delle bollette di ottobre. Forse si elimineranno alcune voci di oneri accessori

Redazione 17/09/2021 12:42

 
Per scongiurare l’aumento delle bollette di luce e gas ad ottobre, il governo italiano sta lavorando in queste ore ad un decreto ad hoc con stanziamento di 3 miliardi. Il consiglio dei ministri sta studiando un primo intervento per evitare la stangata.
Cosa è previsto
Sul tavolo c'è l'ipotesi di un mix di misure, che sarà differenziato in base alle varie fonti di energia. Al momento, invece, non dovrebbe esserci alcuna riduzione dell’Iva, ma si attendono gli esiti della manovra definitiva. 
Il consiglio dei ministri, secondo quanto riferiscono fonti del governo alle agenzie di stampa, deciderà su un primo intervento da applicare agli oneri di sistema: i balzelli all’interno delle diverse tariffe nonché le voci che contribuiscono a rendere più salate le bollette delle famiglie italiane. 
Molto probabilmente ci sarà uno stanziamento straordinario di circa 3 miliardi di euro per far fronte agli aumenti annunciati dal ministro della Transizione economica Roberto Cingolani, ma sulle cifre non ci sono conferme ufficiali. Lo stesso dicasi per i tipi di provvedimento che con ogni probabilità verranno adottati: sul tavolo, infatti, c’è l’ipotesi di un mix di misure, differenziato tra le varie fonti di energia. Al momento, non dovrebbe esserci alcuna riduzione dell’Iva, che invece potrebbe arrivare in manovra.
 
Il “caro bollette” non è un problema solo italiano
Quella del governo di Mario Draghi è una vera e propria corsa contro il tempo per frenare lo spettro del caro bollette che scatterebbe da ottobre, ma si tratta di una “minaccia” che non è solo italiana. Da Bruxelles, ad esempio, arrivano le parole del commissario all’Economia Paolo Gentiloni, che chiede ai Paesi di attivare un ‘ombrello’ che aiuti a limitare i costi della transizione energetica. E tutti i governi europei si stanno muovendo. La Spagna ha deciso di attingere ai profitti delle società energetiche, giudicati eccessivi, ma questa mossa sta creando dei contraccolpi nelle quotazioni in borsa. La Francia, che ha già parzialmente adottato l’energia nucleare, sta studiando la possibilità di ampliare i voucher, utilizzati già da 5,5 milioni di famiglie a basso reddito. 
In Italia invece Palazzo Chigi, come detto, punta ad un primo intervento per alleggerire la ‘stangata’ che potrebbe arrivare, alla quale seguirebbero altri correttivi, magari nella legge finanziaria. Tutto questo mentre l’Istat dirama le rilevazioni sui prezzi ad agosto, che vedono l’inflazione salire al 2%, con le associazioni dei consumatori che fanno calcoli su quanto tutto ciò potrà pesare sulle tasche delle famiglie.
 
Le misure in arrivo
Per contenere l’aumento delle bollette, si studiano varie opzioni. Una di queste è la sterilizzazione dell’Iva relativa all’incremento tariffario ma è difficile che possa arrivare già domani, proprio per le difficoltà tecniche di intervenire su una materia che richiede anche un confronto con l’Ue e le varie regole cui devono sottostare i paesi membri. 
È più probabile, quindi, che si intervenga sui cosiddetti oneri di sistema, cioè alcuni balzelli che sono compresi nelle tariffe, per il sostegno alle energie rinnovabili o per i costi del nucleare, che potrebbero essere spostati sulla fiscalità generale, alleggerendo la bolletta. 
Come hanno ricordato quelli della Cgil “è tempo di cambiare a partire dalla struttura della bolletta elettrica che è gravata di costi non pertinenti, non legati all’energia, che ricadono tutti sulle famiglie. Lo Stato, in questi anni, – sostengono – ha scaricato sulle bollette elettriche tutte le sue inefficienze”. 
Il caro energia, del resto, è il principale responsabile anche del rialzo dell’inflazione ad agosto: l’Istat ha infatti spiegato che a far arrivare i prezzi al consumo ai massimi dal gennaio 2013 sono stati per lo più i beni energetici le cui quotazioni continuano ad avere una crescita molto ampia sia per la componente regolamentata sia per quella non regolamentata. 
 

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