Cristina Trivulzio di Belgiojoso è la prima donna del Risorgimento, alla quale è stata intitolata una statua a Milano, inaugurata ieri 15 settembre.
La figura di questa donna: chi era Cristina di Belgiojoso
Non tutti la conoscono e non in tutta Italia: ma è giusto sapere che Cristina di Belgiojoso fu un’intellettuale, giornalista, scrittrice, protagonista del Risorgimento italiano di cui ci si ricorda in questi giorni poiché ricorrono 150 anni dalla sua morte.
Da ieri, mercoledì 15 settembre, Milano ha la sua prima statua dedicata ad una donna proprio a Cristina Trivulzio di Belgioioso.
Cristina di Belgioioso è stata parzialmente dimenticata ma nell'800 fu famosa in tutta Europa per il suo impegno e il suo attivismo nella lotta civile e politica per l'Unità d'Italia, che la obbligò a fuggire in Francia. A Parigi iniziò a scrivere e a partecipare al dibattito politico e culturale del tempo. E qui aprì un salotto frequentato dai più noti intellettuali. Cristina ebbe una vita movimentata che la vide impegnarsi anche per il riconoscimento della Repubblica Romana. Inizialmente repubblicana, approdò poi a una visione unitaria e monarchica dell'Italia.
Con la statua di Cristina di Belgiojoso si inaugura la prima raffigurazione di un personaggio storico femminile che trova il proprio posto nel capoluogo lombardo. Il sindaco di Milano Giuseppe Sala presente alla cerimonia d'inaugurazione della statua, ha commentato: "Nel nostro destino c'è il fatto di cercare "il più" piuttosto che "il meno" ed avere volontà di crescere come comunità, Milano ripartirà dalla sua storia e dai suoi valori, e dalle donne".
L'opera è stata allestita ed installata nell'omonima piazza Belgioioso, descritta da Giuseppe Bergomi, scultore che l'ha realizzata, come "un'immagine antiretorica, che permette di sottolineare un atteggiamento riflessivo, pensieroso ma anche dinamico".
La statua è stata svelata mercoledì pomeriggio
La prima statua di Milano dedicata ad una donna emancipata ed impegnata politicamente è stata svelata nel pomeriggio di mercoledì 15 settembre in piazza Belgioioso, zona piazza Meda. Alla cerimonia ha presieduto il sindaco Giuseppe Sala. La statua, nata da un'idea de “Le Dimore del Quartetto”, è dedicata a Cristina Trivulzio di Belgiojoso, eroina milanese del Risorgimento di cui, nel 2021, ricorrono i 150 anni dalla morte.
Il progetto è stato promosso e finanziato da Fondazione Brivio Sforza con il sostegno di Banca di Credito Cooperativo di Milano, il contributo del Comune di Milano e il patrocinio della Regione.
Finora, nessuna delle 121 statue cittadine era dedicata ad una personalità femminile, eccetto i soggetti di iconografia religiosa o allegorici. La statua è stata realizzata dallo scultore Giuseppe Bergomi che, come detto sopra, ha voluto dare una idea di azione e pensiero: caratteristiche tipiche di questa figura femminile.
"Questa giornata segna una grande svolta per la città, un riconoscimento simbolico alle donne che hanno dato un contributo importante alla crescita di Milano nella storia. L’iniziativa, che celebra una donna di cultura, determinata e che si è battuta per la libertà, sarà certamente la prima di tante azioni future come questa e con cui Milano rende omaggio alle figure femminili che hanno promosso valori di generosità e intraprendenza rendendo migliore la nostra città", questo il commento di Anna Scavuzzo, vice sindaco di Milano.
Alessandro Brivio Sforza, presidente della Fondazione Brivio Sforza, ha aggiunto: "Finalmente! Dopo tanti anni passati nella nostra villa Belgiojoso Brivio Sforza di Merate a leggere e a raccontare di Cristina Trivulzio di Belgiojoso, riusciamo a trasmettere alle generazioni a venire un segno tangibile del suo straordinario e simbolico esempio, grazie alla realizzazione e alla posa in piazza Belgioioso, della statua".
La statua, ritrae la protagonista seduta con un atteggiamento dinamico delle braccia e delle gambe (come se stesse per alzarsi) e si trova appunto in piazza Belgioioso, considerata il "salotto" di Milano per la sua dimensione elegante e raccolta, a pochi passi dal Duomo.
"Riconoscere il valore delle persone a prescindere dal genere è un passo fondamentale per una società più equilibrata", il commento di Francesca Moncada di Paternò, fondatrice de Le Dimore del Quartetto.