Italia - 272 milioni di bambini e ragazzi non frequentano la scuola

Con la ricorrenza della Giornata degli insegnanti, celebrata il 5 ottobre, l’Unicef ha presentato un report che mette in luce il quadro preoccupante del mondo dell’istruzione

Foto di Unicef

Monica Martini 06/10/2025 11:26

In occasione della Giornata mondiale degli Insegnanti, celebrata il 5 ottobre, l’Unicef ha diffuso un report sull’accesso all’istruzione dei minori in tutto il mondo. I numeri delineano un quadro preciso e preoccupante: sono 272 milioni i bambini e ragazzi nel mondo che non vanno a scuola. La Giornata mondiale, istituita per commemorare la firma della Raccomandazione concernente lo Status dei Docenti redatta a Parigi il 5 ottobre 1966, documento che fu il risultato di una conferenza organizzata dall’Unesco e dall’Organizzazione internazionale del lavoro, vuole celebrare l’importanza dei docenti “cuore di un’istruzione di qualità - come sottolinea l’Unicef Italia -. Nessun bambino dovrebbe essere privato del diritto a imparare e a costruirsi un futuro: garantire insegnanti formati, motivati e sostenuti significa non solo offrire conoscenza, ma anche protezione, speranza e opportunità di vita. Eppure, nel 2024 solo il 31% dei paesi disponeva di sistemi efficaci di sviluppo professionale degli insegnanti, meno della metà rispetto all’obiettivo del 64%. In contesti di crisi, 234 milioni di bambini necessitano di sostegno per accedere a un’istruzione di qualità, con un aumento stimato di 35 milioni negli ultimi tre anni”. Dal report dell’Unicef - come già riportato - sono circa 272 milioni i bambini e i ragazzi nel 2023 non scolarizzati. Tra qualche mese, in previsione del taglio di 3,2 miliardi di dollari previsto per gli aiuti pubblici, la situazione peggiorerà ancora di più. Del totale, 234 milioni di minori necessitano di un supporto maggiore per accedere a un’istruzione adeguata, a causa di guerre, povertà o instabilità politica. Ben 85 milioni non frequentano affatto la scuola: il 52% sono bambine, il 17% sono rifugiati o sfollati interni e oltre il 20% sono bambini con disabilità. Particolarmente grave è la situazione a Gaza, dove a luglio 2025, 1.466.000 bambini non hanno accesso all’istruzione, dopo che - fino a giugno - 588 edifici scolastici, di cui 538 nella Striscia di Gaza e altri 50 nella Cisgiordania, sono stati colpiti. “Sono dati impressionanti, sono dati che fanno riflettere molto, ci rattristano, ci allarmano e sono in controtendenza con quello che dovrebbe essere il sistema efficace dello sviluppo professionale e culturale dell'infanzia - afferma Nicola Graziano, presidente di Unicef Italia - soprattutto sui fronti di guerra la situazione è gravissima, anche se Unicef è presente con le Temporary School che cercano di supplire alla formazione, ma per esempio a Gaza in questo momento c’è un milione e mezzo di bambini che non ha possibilità di un'istruzione regolare, perché le scuole sono distrutte, perché sono affidate alla buona volontà di tanti volontari che rischiano la vita perché provano ad insegnare dove possono, spesso a cielo aperto, letteralmente sotto le bombe, questo fatto è gravissimo perché pone una seria ipoteca sul futuro di questi piccoli: noi che pensiamo sempre che forse la chiave di volta dell’umanità sia rappresentata  dalla cultura, dalla conoscenza, dalla formazione e istruzione, siamo in una controtendenza che allarma molto e questo è il motivo per cui nella Giornata mondiale degli insegnanti noi esaltiamo il ruolo di tutti i maestri e i docenti perché sono fonte di sviluppo, un tramite perché si possa invertire questa rotta e garantire il futuro ai minori del mondo”. Con solo il 31% dei Paesi che dispone di sistemi efficaci di sviluppo professionale degli insegnanti - come riporta il Fondo delle Nazioni Unite per l’infanzia - l’obiettivo del 64% rimane molto lontano. In Sudan più di 17 dei 19 milioni di bambini sono rimasti fuori dalla scuola, mentre ad Haiti oltre 1,4 milioni di minori si trovano di fronte a un urgente bisogno di sostegno all’istruzione, a seguito della violenza sempre più regolare delle bande e dei continui disordini civili. "In questa Giornata mondiale degli Insegnanti, desideriamo esprimere la nostra gratitudine a tutte le insegnanti e a tutti gli insegnanti che, con coraggio e dedizione, continuano a guidare i bambini nel loro percorso formativo, anche nei contesti più difficili. È fondamentale che i governi e la comunità internazionale investano con urgenza nell'istruzione, perché ogni bambino, ovunque si trovi, possa contare sulla presenza di un insegnante al suo fianco”, riflette ancora Nicola Graziano.

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